Due settimane sante a confronto quella di Taranto e quella di Granada, quest’anno l’attenzione dei
relatori sulle musiche e sugli abiti. Ė stato questo l’argomento del convegno internazionale di studi
voluto ed organizzato dall’associazione “La Veste Rossa” presieduta dal prof. Luigi Montenegro,
giornalista e scrittore, cultore dei riti della settimana santa, confratello a Taranto e a Granada, dal
titolo: “Aspetti religiosi della settimana santa, abiti e musiche: Italia e Spagna a confronto”, svoltosi
nella sala del Castello Aragonese. Si è trattato della naturale prosecuzione del lavoro di ricerca
partito a metà settembre del 2007, data della prima edizione. Poi il blocco obbligatorio nei due anni
di pandemia ed ora il ritorno. A chiusura dell’ultimo appuntamento la Veste Rossa firmò con la
Fondazione delle Confraternite di Granada un protocollo d’intesa teso allo scambio di ricerche e
informazioni storiche. «La differenza maggiore è rappresentata dal ritmo con cui procedono le
processioni – afferma Montenegro - altrettanto vale per i tempi e gli strumenti utilizzati per la
realizzazione e l’esecuzione delle musiche. Questi due aspetti possono rappresentare l’unica
profonda differenza che esiste tra le due celebrazioni». Questo per quanto attiene la settimana santa
«per tutto l’anno le confraternite spagnole sono riuscite a mantenere quello spirito di appartenenza
e l’orgoglio di vivere in un certo quartiere entrando in punta di piedi, ma in maniera determinante,
nel tessuto sociale della città. Le confraternite rappresentano un punto di riferimento costante, così
come un tempo nel nostro territorio erano gli oratori dove ciascuno, per le proprie necessità ed
esigenze, riusciva spesso a trovare risposte sen non addirittura un aiuto concreto». «La forma di
espressione plastica del ricordo della passione e morte di Cristo appare evidente come la maggiore
ricchezza economica dei territori consente espressioni profondamente diverse – evidenzia
Montenegro - in Spagna la buona disponibilità e l’attività annuale delle confraternite consente di
portare in processione rappresentazioni sceniche della passione del Cristo. Gli abiti delle vergini
sono sfarzosi e molto ricchi, i materiali utilizzati sono di grande qualità e impreziositi da metalli
come l’oro e pietre pregiate. In linea di massima le immagini sacre sono realizzate da grandi artisti
del legno. Molto più povera è la cartapesta, materiale più largamente utilizzato a Taranto e nel sud
d’Italia ma certamente di identica qualità artistica è l’opera degli statuari che le realizzano. Infine in
nelle processioni tarantine non troviamo gruppi ma singole statue. Certamente in Spagna come in
Italia i confratelli sono accomunati dalla fede e, molto spesso, anche dalla scelta cromatica degli
abiti di rito benché quelli spagnoli siano esteticamente più ricchi realizzati con ricami pregiati».

La data scelta per quest’anno non è casuale, è stata infatti scelta dall’arcivescovo di Granada,
monsignor Francisco Javier Martinez Fernandez per essere a Taranto in occasione delle processioni
di san Cataldo che la delegazione ha avuto modo di ammirare con grande stupore ed ammirazione.
Presente S. E. Monsignor Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto Quest’anno il confronto tra le
due realtà è continuato su due aspetti precisi della settimana santa, oltre all’aspetto religioso quello
che può apparentemente sembrare estetico come gli abiti di rito delle confraternite, delle scelte
cromatiche degli stessi, della loro nascita e adozione. Un aspetto questo che è stato affrontato da
Adelardo Mora Gujosa, già priore della confraternita de i’Huerto di Granada. Montenegro invece ha
parlato delle scelte dei colori degli abiti dei confratelli. Nella sessione mattutina presente una quarta
classe del Liceo Aristosseno di Taranto. Altro aspetto interessante è rappresentato dalle musiche che
in Italia e in Spagna hanno sonorità diverse, a Taranto vengono eseguite marce funebri a Granada
invece nel corso delle processioni vengono eseguiti brani più allegri. Su questo argomento si sono
espressi il Maestro Jorge de la Chica, giornalista e consulente musicale della catena Radio Cope
Conocedor, e il direttore della banda musicale Santa Cecilia di Taranto, il Maestro Giuseppe
Gregucci che al termine del convegno si è esibito al pianoforte in un mini concerto al Salone degli
Specchi di Palazzo di Città, concesso dal commissario prefettizio Cardellicchio. Dopo i saluti del
CV Vito D’Elia, in rappresentanza dell’amm. Salvatore Vitiello, dell’assessore regionale al

Turismo, Gianfranco Lopane, del presidente di Confcommercio, Leonardo Giangrande, gli
interventi degli arcivescovi di Granada, mons. Francisco Javier Martinez, con un video messaggio,
e di Taranto, mons. Filippo Santoro, si sono succedute le relazioni dell’ex sindaco Mario
Guadagnolo che ha illustrato un progetto di legge per l’insegnamento della storia locale nelle
scuole, il maestro Giuseppe Gregucci che ha messo a confronto le musiche processionali delle due
città, la prof.ssa Silvia De Vitis ha relazionato su la devozione e la ritualità popolare nella storia
della città. Il convegno è stata anche occasione per la delegazione spagnola di visitare alcune realtà
locali come il Castello Aragonese, il Duomo di San Cataldo, il quartiere della ceramiche a
Grottaglie.
La differenza maggiore è rappresentato dal ritmo con cui procedono le processioni. Altrettanto vale
per i tempi e gli strumenti utilizzati per la realizzazione e l’esecuzione delle musiche. Questi due
aspetti possono rappresentare l’unica profonda differenza che esiste tra le due celebrazioni. Questo
per quanto attiene la settimana santa, per il resto dell’anno invece la confraternite spagnole sono
riuscite a mantenere quello spirito di appartenenza e l’orgoglio di vivere in un certo quartiere della
città entrando in punta di piedi, ma in maniera determinante, nel tessuto sociale della città. Sono un
punto di riferimento costante, così come un tempo nel nostro territorio erano gli oratori dove
ciascuno per le proprie necessità ed esigenze riusciva spesso a trovare almeno risposte sen non
aiuto. La forma di espressione plastica del ricordo della passione e morte di Cristo appare evidente
come la maggiore ricchezza economica dei territori consente espressioni profondamente diverse. In
Spagna la buona disponibilità e l’attività annuale delle confraternite consente di portare in
processione rappresentazioni sceniche della passione del Cristo. Gli abiti delle vergini sono sfarzosi
e molto ricchi, i materiali utilizzati sono di grande qualità e impreziositi da metalli come l’oro e
pietre pregiate. In linea di massima le immagini sacre sono realizzate da grandi artisti del legno.
Molto più povera è la cartapesta, materiale più largamente utilizzato a Taranto e nel sud d’Italia ma
certamente di identica qualità artistica è l’opera degli statuari che le realizzano. Infine in genere non
si tratta di gruppi statuari ma di una singola statua. Certamente in Spagna come in Italia i confratelli
sono accomunati dalla fede e, molto spesso, anche dalla scelta cromatica degli abiti di rito benché quelli
spagnoli siano certamente esteticamente più ricchi con ricami pregiati.

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